giovedì, maggio 26, 2005

el perro matado

Incontro un signore importante che fa lo snob, il cinema fa tutto schifo. No guardi dico io.. lui no no lo so cosa sta per dire, ma si fidi che io lo so: il cinema e' deperito e poi e' perito, il tutto rapidamente, quando io ero piccolo. Io dico secondo me dovrebbero farne di piu', di film, di piu'! la quantita' e' il bene, la qualita' e' sempre un' ottima soluzione. Ma guardi signorina lei ha fede nella scienza statistica mentre io ormai ho perso anche quella...lo vede, non m'e' rimasto piu' niente, solo il mio cane, e fra poco l'e' morto anche lu'.

martedì, maggio 24, 2005

che sollievo

Fra le righe del profondo terrore che mi attanaglia quando penso che sto per passare un centinaio di giornate consecutive nel mio antico paese in modo da recare servizi in un relativamente redditizio negozio di fotografia continuo a trovare un' inaspettata serenità. Ancora tutto è, come da abitudine, ben lontano dall' esser chiaro; credo in ogni caso sia dovuto al fatto che la prospettiva dell'isolamento sia solita regalarmi un sentimento di benessere. Non conosco più tanta gente qui: ne approfitterò per ridurre all'estremo le relazioni umane. Lascerò che i miei passatempi tornino ossessioni, come un tempo. Che sollievo! Ma ora ho più armi disponibili e una coscienza meno indulgente. In realtà mi piacerebbe riportare il livello delle mie massime aspirazioni a quello di quando si esaurivano nel tentativo di inserire scomodi messaggi subliminali negli articoli che scrivevo per il quotidiano locale. Potrei permettermi di dormire nel modo in cui lo fanno i mortali. Ora mi pare che potrei concedermi di farlo solo in prigione. Oppure sull' autobus. O insomma, nei posti in cui è possibile usufruire di un alibi conveniente per il mio egoismo.
E poi confermo che gli Yuppie Flu hanno cominciato a fare molta pena, ma non è un sentimento che mi coinvolga più di tanto.

giovedì, maggio 05, 2005

tutto questo cambiera'

Studiare fa male. Dopo cinque ore di aria condizionata in biblioteca sono dovuta uscire in preda ad una di quelle sorte di stati febbrili che seccano le ghiandole lacrimari e fanno uscire dal naso quantita' di liquido che ci si meraviglia di possedere. Uscendo il sole impera, i freddolosi sono in maglietta e tutti puzzano un po' di se' stessi e di smog appiccicoso. Avevo voglia di andare a leggere a casa e trovare una posizione che non mi facesse tener conto dell'insostenibile pesantezza della mia testa. Ma ci voleva qualcosa da leggere che, come al solito, non era una cosa qualsiasi. Allora prima di andare a casa ho preso l'autobus gratis e ho fatto il giro dei librai. Ma io i libri che mi servono non li trovo mai. Io i libri che voglio non li trovo mai mai mai mai mai mai mai mai mai mai.
(Come si stava bene a Frisco, ah. E la' si', oltre ad un clima da Eden hanno anche tutti i libri che potrebbe venire in mente di cercare, e anche quelli che nessuno cerchera' mai e che moriranno con solo la costa sbiadita dal sole che passa per le vetrate giganti.)