lunedì, agosto 30, 2004

non ce la faccio piu'

Tornando finalmente alla mia vita preferita, lontano dalla natia riviera, ho trovato il portone di casa sfondato a calci, l'appartamento vuoto e i cassetti svuotati sul letto. Durante la notte ho dormito con la porta rotta e quindi potenzialmente spalancata da un soffio di vento; il fabbro che ho chiamato la mattina dopo ci sentiva poco e mi ha chiamato due volte per farmi ripetere l'indirizzo. Il fatto che gli spiacevoli imprevisti si accumulino proprio quando gia' ventiquattro ore sembrano poche, e' una delle prove piu' convincenti dell'esistenza di un'entita' superiore. Durante il pomeriggio, mentre meditavo sul posto migliore su cui avrei potuto sacrificare un capretto, il mal di testa mi ha assalito. Questo tipo di mal di testa e' piuttosto raro, diciamo che ne aspetto non piu' di uno al mese, ed e' progettato in modo da impedirmi qualsiasi azione fisica o mentale.
Non dormo abbastanza e questo fa sembrare molto piu' complicata la routine per assistere alle proiezioni del festival di venezia, nonche' per assicurarsi, almeno un giorno prima, un posto dove riporre se non altro il portafoglio e il portatile mentre si dorme.
Poi del jet-lag che comportera' lo sfasamento del ritmo biologico ad opera dell'oscurita' autoimposta ne parlero' a tempo debito e, se non altro, spero che avro' modo di soffrirne.
Il cinema dovrebbe essere gratis anche per chi si e' dimenticato di chiedere l'accredito entro luglio, questo non e' davvero giusto. Il cinema dovrebbe essere gratis per tutti.
Io propongo l'evoluzione del pacco natalizio fascista, un abbonamento gratuito al cinema contro lo stress di inizio millennio. Per favore, io non ce la faccio piu'. Il Inghilterra almeno hanno gli antidepressivi negli acquedotti. E noi? Non si puo' andare avanti cosi'.